Il sesto senso

La natura ci ha dotato di cinque sensi che ci guidano in questo piano di esistenza e che ci aiutano a comprendere meglio che cosa stiamo vivendo e sperimentando in ogni momento. Questi sensi sono la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto e il gusto e, se usati correttamente, sono di grande utilità a noi umani per lo svolgimento della nostra evoluzione.

Dentro ognuno di noi c’è qualcosa che rende la nostra esistenza degna di essere vissuta, e cioè una fiamma divina. Questa fiamma viene purtroppo spenta presto già durante l’infanzia per via dei conflitti che i bambini subiscono, conflitti che spesso sono ciò che sentono e copiano dagli adulti quando questi portano a casa i problemi di lavoro, i problemi di incomprensione nel rapporto di coppia, ma anche i problemi della società, della politica, ecc. A volte questa fiamma neanche si accende durante la vita, perché non viene correttamente stimolata nel suo risveglio o perché, ahimè, è già stata consumata.

I sensi del piano fisico giocano un ruolo importante nella vita in generale, partecipando anche al risveglio di questa parte spirituale o fiammella divina. Ma c’è un senso, di natura non fisica, che serve allo spirito per svegliare e guidare questa fiamma verso la propria evoluzione: Il Buon Senso.

Il buon senso appartiene alla coscienza spirituale dell’uomo, e cioè quella parte di noi in grado di osservare da fuori gli eventi e di darci una visione ampia degli avvenimenti, permettendoci così di valutare più punti di vista nello stesso momento e di sviluppare l’empatia, il rispetto e la comprensione di sé e dei propri simili: questo si chiama atto d’Amore.

Le leggi spirituali guidano gli umani a diventare Esseri Umani, ma per comprendere queste leggi è necessario sperimentarle e farle proprie ricordando in primis che qui siamo tutti in missione. Certo il gioco è duro, ci si perde spesso e ci si dimentica cosa siamo venuti a fare qui, fino al punto di consumarci perdendo di vista non solo l’obiettivo per il quale siamo nati, ma anche, purtroppo, chi siamo noi veramente.

Ma quando il gioco si fa evidentemente duro, come in questo momento storico che stiamo vivendo, ciascuno di noi ha la responsabilità suprema di chiedersi se sta servendo nel fronte giusto o se invece, facendosi portare dal volere dei pochi, ha cambiato sponda e si è messo al servizio di quello che in partenza invece si era prefissato di trasformare. Certo non è facile, è una vita intera facendo quello che ci dicono di fare gli altri (nonni, genitori, insegnanti, preti, politici…) forse anche più di una vita… e quanti di noi possono dire oggi che sentono dentro di sé la gioia e l’amore della Vita? Quanti si sentono veramente gli artefici della propria esistenza e quanti invece sono consapevoli di essere guidati dai burattinai del mondo?

Ma non scoraggiamoci, il buon senso si può sviluppare in qualsiasi momento, la ricetta è semplice: ci vuole una buona dose d’intenzione, volontà ferrea quanto basta e uno sguardo continuo verso se stessi.

La prima cosa da fare è imparare a pensare con la propria testa, meglio ancora se si rispolvera e si reimpara a pensare col cervello del cuore (https://grupporebis.org/?s=il+cervello). Questo lo si può sviluppare iniziando a rispettare le opinioni altrui e soprattutto non chiudendoci in una nostra convinzione che spesso è quella che ci fa sentire più sicuri, ma più sicuri non vuol dire più felici. Per esempio, un cerbiatto che si nasconde da un lupo si sente più sicuro, ma sarebbe molto più felice se potesse uscire dal suo nascondiglio e correre felicemente.

Se trasportiamo l’esempio alle nostre vite è facile verificare come di solito “scegliamo” ciò che ci fa sentire sicuri, ma che spesso ci fa finire in discussioni, ci fa diventare scontrosi con gli altri, ci mette nella paura più assoluta perché ci mette nell’atteggiamento animale. L’animale uomo per ergersi Donna o Uomo deve smettere di reagire a ciò che gli crea paura ed imparare a Agire con e per Amore. Infatti un’altra legge assoluta dello spirito è che chi vive nella paura si allontana dall’Amore.

Vedete, è assai importante risvegliare questa nostra fiammella affinché illumini la nostra mente con la luce dell’Amore, facendoci così tornare ad essere i guerrieri coraggiosi che un giorno partirono in missione per servire i propri simili. Illuminare la propria mente permette di vedere quali parti di noi stessi si muovono in ogni momento e ad ogni stimolo, poiché se non vengono guardate, capite e trasformate, lavoreranno sempre al servizio, non dell’Amore, ma di coloro che vivono nelle tenebre, facendoci perdere il coraggio e ricacciandoci nella paura di vivere… eh sì, non esplorare la vita in tutti i suoi meandri, fermarsi davanti alle sfide della vita senza cercare di cambiare qualche cosa con l’unica motivazione che ciò che è noto è sicuro, non voler credere che ci sono entità in questo mondo in grado di fare cose terribili e affidarsi al volere di persone che hanno ampiamente dimostrato di servire il proprio ego e l’ego di qualcuno un po’ più al di sopra di loro, o meglio ancora più al di sotto, vuol dire avere paura di vivere, avere paura di avere un’opinione che si distacca da quella ufficiale per paura di non essere accettati, di rimanere all’improvviso spaesati perché fuori dal gregge… questo, care e cari lettori, non è vivere, questo è morire ogni giorno un po’.

Quando si ha paura non si ascolta la propria sorella o il proprio fratello ma lo si attacca, lo si etichetta di complottista, di traditore, lo si insulta… così muoriamo ammazzando, come in guerra. E sì, siamo in guerra, una guerra subdola perché nascosta agli occhi di tutti, ma non è una guerra chiamata Covid-19. Questo è soltanto un virus che, come tutti i virus, usa il nostro organismo umano per vivere da parassita, ma che per fortuna il nostro sistema immunitario prima o poi trasforma, come ha sempre fatto con tutti i virus coi quali convive, facendoli diventare meno virulenti.

La guerra vera è dentro di noi dal momento che non siamo capaci di mettere ordine e coerenza tra il nostro sentire, il nostro pensare e il nostro dire e fare, e così diventiamo manipolabili, perdendo le nostre caratteristiche spirituali originarie e creando una frattura già dentro di noi. Se siamo frammentati dentro diventa più difficile unirci fuori, come popolo.

La nostra natura originale non è la competizione, non sono le guerre e la crudeltà. Questo ci fa soltanto stare male, e il buon senso direbbe che non sono fatte per noi perché noi non sceglieremmo mai e poi mai di andare in guerra ad ammazzare un fratello perché ha un altro colore, un’altra opinione o altri costumi. Non siamo noi che andiamo in guerra, neanche abbiamo scelto di creare un sistema economico così devastante che è diventato un nuovo stile di guerra… Ci siamo dimenticati delle nostre responsabilità lasciando tutto in mano ad altri, e quando dico tutto mi riferisco a tutto. Il nostro libero arbitrio non esiste più da tanto tempo, ci siamo lasciati condizionare dalle paure che ci hanno indeboliti, e così accettiamo tutte quelle soluzioni preconfezionate che ci fanno sentire apparentemente sicuri. Ma così facendo ci siamo allontanati del nostro vero Essere gioia, risa, felicità, amore, etica e giustizia.

Una persona che fa politica dovrebbe comportarsi con un’etica altissima, come un buon padre di famiglia e come coloro che hanno scritto La Costituzione Italiana lasciandoci in eredità una serie di comportamenti etici, fatti di diritti e doveri, che garantiscono l’armonia di tutti i componenti di una società a tutti i livelli.

Tutti vorremmo vivere in una nazione democratica, con una pressione fiscale bassa che permette a tutti di vivere ad un livello dignitoso, senza dover essere preoccupati perché non si arriva a fine mese, dove la società costruisce la propria nazione seguendo delle linee guida, come quelle scritte già nel testo Costituzionale, insieme ai rappresentanti eletti democraticamente. Una nazione basata sulla responsabilità e sulla giustizia, dove tutti i suoi concittadini abbiano a cuore il bene comune, e non di alcuni pochi. Ed è nostro compito come cittadini essere rispettosi con noi stessi e con i nostri concittadini, anche se questi dovessero pensarla diversamente. La verità non è di nessuno, spesso si trova a metà strada dove il buon senso ricongiunge due fratelli nella comprensione della diversità.

Sono questi i valori che dobbiamo incarnare, perché la nostra natura vuole che ci occupiamo di sviluppare in noi l’Amore, di risvegliare la nostra fiammella divina e di metterci al servizio della Giustizia e dell’Amore alzandoci il più in alto possibile.

Non perdiamoci in guerre inutili ai nostri scopi, tutti vogliamo essere felici e vivere nella gioia e nell’Amore, ma ricordando che vivere nell’Amore e nella gioia in un mondo come questo non è per forza sinonimo di sentirci sicuri… o forse si, ma è una sicurezza diversa, non quella dell’animale uomo che attacca e si nasconde, ma quella della Coscienza Spirituale che Sa che la felicità e la tranquillità si guadagnano dove si librano le vere battaglie, ovvero dentro di noi stessi, e che Sa che una volta raggiunto il rispetto di se e dei veri valori spirituali, non permetterà a niente e a nessuno di deturparle dal proprio libero arbitrio.

La Pace, la Giustizia e l’Amore ce le dobbiamo conquistare, ognuno di noi, ogni giorno della nostra vita, è ora di crescere come individui e come popoli uniti, perché è soltanto così che davvero ci riprenderemo la nostra vita in mano. Quindi smettiamola di lottare tra di noi, cerchiamo di capirci e soprattutto cerchiamo di valutare le cose in modo profondo, e non superficiale come tendiamo a fare, per poter Scegliere di fare la cosa giusta anche se questo comporta perdere un po’ della nostra zona confort che tanta finta sicurezza ci procura.

C’era una storiella che un nonno raccontava alla sua nipotina che parlava di un lupo buono e un lupo cattivo che lottavano dentro di noi. Alla domanda della nipote su quale lupo avrebbe vinto, il nonno rispose: quello che tu deciderai di alimentare.

Siamo qui per amare, in tutte le sfumature che questo comporta, e questo ci fa e ci farà stare sempre bene. Tutto il resto non c’entra con noi.

Alberto Allas
Fisioterapista&Osteopata

Articolo pubblicato su grupporebis.org il 6 agosto 2020

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